Questa è stata probabilmente la domanda che mi sono posto più volte nel corso degli anni. Non riuscivo a capire cosa davvero mi appassionasse.
Quando mi approcciavo a qualcosa ero cosi, emozionalmente coinvolto, che pensavo avessi trovato la mia strada per poi poco dopo stufarmi, mollare e passare a qualcos’altro come se stessi scappando da qualcosa a me sconosciuto.
O forse stavo scappando da me stesso?
Come quando il buddismo parla della “scimmia impazzita” il nostro continuo passare da un pensiero all’altro.
Non riuscivo a capacitarmi come certe persone, anche più piccole di me, avessero già trovato quello che io cercavo da anni.
Com’era possibile che avessero già le idee cosi chiare?
Forse era questo il motivo della mia sofferenza?
Perché guardavo sempre cosa facevano gli altri?
E c’e’ davvero un “giusto” scopo che ti aspetta dietro l’angolo?
Insomma, le domande erano tante ma poi ho capito che la vita non è una linea retta ma una strada non asfaltata piena di dossi ed è legata alla complessità della nostra esistenza e al mondo che ci circonda.
Come la cultura e la società ti influenza
Fin da piccola/o ti viene detto cosa “dovresti” fare o chi “dovresti” essere in base alle aspettative della famiglia, della società o della cultura. Sono certo che queste pressioni hanno ritardato e modificato la nostra visione delle cose su cosa volevamo fare e su chi volevamo essere.
Allora prova a ricordarti cosa ti piaceva fare.
Cosa ti dava gioia? Cosa ti emozionava?
Le stesse domande valgono per il tempo presente.
In quali attività spendi più tempo quando non studi o lavori? Cosa ascolti, cosa guardi?
Spesso, le risposte a queste domande si nascondono in questi pattern.
La ricerca del “giusto” scopo
Molte persone pensano che ci sia un unico scopo nella vita, qualcosa di perfetto che una volta trovato ci renderà completi. Una strada preconfezionata.
Questo pero è pericoloso perché ci espone in modo esponenziale alla sofferenza di non trovare quell’unica strada che ci aspetta.
Trovare o scoprire il proprio scopo non è una rivelazione istantanea ma un processo graduale che richiede tempo, pazienza e introspezione.
Una volta lessi che invece di cercare noi stessi dovremo creare noi stessi. Questo ci dà una visione diversa delle cose perché ci mette in mano il potere di cambiare la nostra vita nel momento in cui lo vogliamo per davvero, anziche` venirne trovolti.
La paura del cambiamento, una costante di vita
Capire il tuo scopo potrebbe richiederti cambiamenti significativi, come lasciare un lavoro, non concludere gli studi, cambiare città o mettere fine a certe relazioni.
Il tuo scopo emergerà gradualmente attraverso un insieme di esperienze, riflessioni, sbagli e momenti di chiarezza.
Spesso è questa paura di uscire dalla nostra zona di comfort o il sentirsi in dovere di dover per forza finire qualcosa che abbiamo cominciato, pur sapendo che non vorremmo, a creare quell’incertezza che può ostacolarci il percorso.
Questo accade spesso quando non vogliamo dare un dispiacere a qualcuno, ma allora per chi viviamo?
Come un faro nel porto
Fatti ispirare dai percorsi e dalle storie di chi ha raggiunto qualcosa che vorresti raggiungere tu, senza gelosia ma con un sano interesse.
Non per forza devono essere personaggi famosi, spesso siamo ispirati dal modo in cui una persona a noi vicino si comporta per esempio, quello che fa.
Facciamo nostro tutto ciò che di buono si trova già attorno a noi.
Non smetterò di ripetere quanto i libri mi abbiano aiutato in questo processo.
Jim Rohn diceva “be a good reader”, la quantità di informazioni a cui siamo posti oggi può travolgerci ma è la QUALITA` delle informazioni che farai entrare nella tua mente che farà la differenza.
Molto spesso, direi sempre, qualcuno ha già vissuto quello che stai vivendo tu in questo momento e l’ha raccontato nei libri.
Quindi rifletti su cosa leggi, su cosa ascolti o guardi.
Questi contenuti potrebbero rivelarsi decisivi, come lo sono stati per me, nel trasformarsi in quella scintilla che cercavi.. Un po` come quando da piccoli, andando sull’altalena, avevamo bisogno solamente della prima spinta.
Buona vita..
Una canzone che accompagna il tuo viaggio
“Let It Be” – The Beatles
Un classico che ci ricorda di permettere che le cose accadano. Un invito a trovare la pace nel non sapere cosa ci aspetta.
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Alberto Steri
Questo blog nasce dal bisogno di restituire alle persone quello che avevo imparato negli anni. Un approccio semplice alla vita.
Molto spesso siamo noi stessi a complicarcela.
Io ti aiuterò a semplificarla.